Stamattina è sulle copertine di tutti i giornali. Schiaffato lì, in prima pagina: “In Texas si spara”. In realtà forse non ci siamo neanche stupiti. Per due motivi, il primo è che le sparatorie, da quando non le vediamo più solo negli action movie, quasi, non ci fanno più effetto; il secondo è che in America, sei talmente libero che non è difficile afferrare una pistola e sparare. Ma non è di questo che voglio parlarvi perché mi interessa lanciare una provocazione. Volevano premiare il miglior disegno (in negativo) sul Profeta Maometto. In Texas si insiste, mi viene da dire, perchè dopo i fatti di Charlie Hebdo, forse continuare ad insistere su un argomento che desta sempre e comunque violenza e orrore, non è stata proprio una grande idea e sì, è vero che siamo in America e come in America in tutto il mondo la libertà di stampa va difesa e tutelata e quindi mi chiedo, perchè in Francia un professore è stato sospeso per aver dichiarato che “I disegnatori di Charlie sono dei farabutti”.(www.repubblica.it/esteri/2015/05/03/news/francia_un_professore_disegnatori_di_charlie_hebdo_sono_farabutti_sospeso-113423549/?ref=nrct-5).
La scuola e la stampa, di fatto, sono due modelli educativi, la scuola per un motivo, la stampa per altri. Dunque perchè due pesi e due misure? Charlie può fare come gli pare, il prof. no? Nessuno mi leva dalla testa che a pochi mesi dall’attentato, vile e assolutamente condannabile, e a poche ore dalla sparatoria in Texas, qualcuno ha cambiato idea su Charlie. Io no, per quanto può servire. La libertà è nel cervello e non si applica per offendere o ammazzare.
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