Alla Sala Laudamo, “gioiello” del teatro Vittorio Emanuele di Messina, ha debuttato lo spettacolo di teatro-danza “Terra che non sa”, diretto dalla giovane coreografa messinese Sarah Lanza per la regia di Angelo Campolo.
“Terra che non sa” è il secondo atto del progetto “Parola Pasolini”, intrapreso in autunno con “Vento da sud est”, da Daf – Teatro dell’Esatta Fantasia, curato da Giuseppe Ministeri, per la regia di Campolo. Filo conduttore del Progetto (che si articola in un totale di tre parti) sono la complessità e le tante difficoltà della ormai famosa multiculturalità del mondo odierno. Incentrando il discorso scenico sui Banks, una coppia di immigrati già protagonista di “Vento da sud est”, Sarah Lanza – attraverso un linguaggio del corpo diretto magistralmente sugli attori – mette in evidenza la difficile coesistenza di una famiglia di immigrati, costituita da madre e padre, con le famiglie italiane caratterizzate da tanti agi, ma forse da una minore sensibilità verso se stessi e verso il contesto a loro circostante. Bravi tutti gli attori-danzatori, uniti da grande armonia e professionalità. Tutta la rappresentazione è “guidata” poi da una grande clessidra scenografica, a simboleggiare la forza e l’ansia del tempo che fanno da padrone nella società attuale e che sarebbero, invece, la giusta chiave da girare per fermarci un attimo a riflettere su noi, sui nostri affetti, sulle nostre contraddizioni, sui privilegi di noi italiani, sulla nostra terra e su quanto sia un privilegio ed un’occasione la multiculturalità.
Sapiente la scelta delle musiche, acutamente studiata dalla Lanza secondo le preferenze pasoliniane. Uno spettacolo che ben dimostra come non ci sia bisogno di parole per esprimere i temi più profondi, quelli veri. Il corpo parla per noi.
Repliche: 16 gennaio, ore 21; 17 gennaio, ore 17.30; 22 e 23 gennaio, ore 21; 24 gennaio, ore 17.30
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