Trovato l’interruttore che “spegne” la fame

La percezione della fame è controllata dal nostro cervello attraverso una sorta di interruttore, ovvero un insieme di cellule che fanno smettere di mangiare quando si è sazi. Ad intercettare tale ‘interruttore’ (la scoperta è stata quasi casuale), sono stati gli scienziati della Johns Hopkins University School of Medicine durante una ricerca sui topi, studiavano il loro sistema di apprendimento e memoria. Il fulcro del loro lavoro consiste in un nuovo tipo di cellule nervose che controlla i comportamenti alimentari nei ratti. La scoperta, spiegano su ‘Science’, fa luce sulle modalità in cui il cervello ci dice quando smettere di mangiare. Se i risultati sui topi saranno confermati negli esseri umani, questa scoperta potrebbe rivelare nuovi e utili strumenti per la lotta all’obesità.

La ricerca è stata svolta su topi geneticamente modificati in modo tale che i loro neuroni potessero essere artificialmente attivati colpendoli con la luce emessa da fibre ottiche impiantate all’interno del cervello. L’attività delle cellule invece è stata bloccata iniettando nei topi una sostanza chimica. In questo modo è stato scoperto che attivando questo gruppo di neuroni i topi non avevano più appetito, mentre spegnendoli, mangiavano di più. Oltre a identificare i neuroni che “spengono” la fame, i ricercatori hanno anche scoperto che queste cellule hanno terminazioni nervose che arrivano all’amigdala, una struttura del cervello attraverso cui comunicano e che si attiva quando abbiamo paura o abbiamo un disagio legato alla sfera delle emozioni. In questo modo lo studio conferma la base di tipo neurologico dei disturbi alimentari e il loro collegamento con le emozioni e potrebbe portare a nuove cure per malattie di questo genere.

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