Lucio era unico. Inimitabile. Questo il duo Cuppari-Stella l’ha capito bene, per questo il risultato dei Kamikaze è un tributo vero. Chiudere tutto in un paio d’ore non è semplice. Per tutto si intende ripercorrere la carriera, anzi no, la storia direi, perchè il termine carriera non sarebbe piaciuto neanche a Lucio che ha lasciato troppo presto le scene ma non abbastanza per lasciare scolpiti nella memoria di ognuno di noi canzoni e poesie. Parlo a nome di quei trentenni che sono cresciuti con le musicassette di Dalla mentre i genitori li accompagnavano a scuola, almeno per me è stato così. “Attenti al lupo”, avrò avuto 10 anni e quello strano nanetto da giardino (sì, lo so che non dovrei permettermi ma…), con gli occhialetti rotondi e una barbetta sempre incolta, l’abbigliamento strano e stravagante, era diventato un fico. Uno che sapevo che da grande avrei sentito e tenuto nelle mie playlist. Lucio manca, per cui ascoltarlo in una delle ultime sere d’estate con l’aria un po’ più fresca e i nervi meno tesi, è solo piacevole. E lo è perchè Stella graffia le parole delle canzoni mentre Cuppari gli dà ancora più incisione con i mille strumenti che ha intorno a sè. Il risultato è una serata che si divide piacevolmente tra un racconto di vita e uno di musica, storie di e su Lucio Dalla, una su tutte: “Futura”, in un perfetto connubio che alterna l’intimità dell’atmosfera de glirrerammare alle luci delle finestrelle colorate che si infrangono sullo Stretto. Credo che anche Lucio si sarebbe divertito ieri sera.
David Cuppari: Battcussioni, chitarra, voce; Antonio Stella: voce e pianoforte.
p.s. Le Rondini!
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