Un Ponte per gli alluvionati

Non sono passati molti anni dall’alluvione che nel 2009 distrusse la provincia di Messina, sradicando montagne, case e soprattutto vite umane. Vite strappate di colpo. Fu parecchia l’attenzione che i media dedicarono all’accaduto. I giornali e le tv nazionali parlarono di catastrofe. In effetti la città, si trovò ad affrontare una vera e propria calamità. Schiere di politici giunsero in Sicilia, per esprimere la loro vicinanza ad un territorio martoriato. Figure di spicco, tra le quali, l’ex Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, sorvolarono il litorale in elicottero per poi fare rotta nel resort, dove fu allestito un accampamento, per esprimere in concerto alla Protezione Civile, un piano d’azione affinché tragedie del genere non si ripetessero mai più.

Qualche mese dopo, furono stanziati centinaia di euro, per la messa in sicurezza del territorio che però, dati di fatto, non si dimostrarono sufficienti. Oggi la città, in particolar modo la provincia, si trova nuovamente d’innanzi l’ennesima emergenza. L’acqua. D’inverno rischio esondazioni, d’estate la siccità. Viviamo perennemente in uno stato d’emergenza.
E dire che noi l’acqua, la conosciamo bene. È proprio una striscia di questa materia, che ci divide dalla penisola rendendoci più isolati che isolani. Ma notizia di pochi giorni fa, il Governo, con tutto l’entusiasmo del Ministro Alfano (siciliano), annuncia che per rilanciare il sud, stanno nuovamente attivando studi di fattibilità per la costruzione del Ponte. Sarà sempre a campata unica, sempre fantasmagorico, ma questa volta adibito solo al passaggio dei treni. Esattamente, i treni.

Non posso che complimentarmi con queste maestranze. Nessuno e dico nessuno, sarebbe stato capace di partorire un’idea così all’avanguardia. In effetti dai piani alti avranno pensato che, essendo l’acqua per noi elemento di costante emergenza, facendocela attraversare con la creazione di un Ponte, possano risolvere i nostri problemi.
Ergo, tutti gli abitanti, da Giampilieri a Milazzo, sono invitati, in caso dovessero perdere la casa nella prossima alluvione, ad andare a vivere sotto il Ponte dove verranno adibite delle baracche gestite da un certo Sig. Mimì. Ed e proprio mentre scrivo che deduco da dove queste illustrissime menti hanno trovato ispirazione. Da una filastrocca. “Sotto il ponte di baracca, c’è Mimì che fa la cacca (…)”.

Caro Sig. Mimì, La preghiamo solo, considerando che deve espletare i suoi bisogni, di non farli sotto al Ponte. Se riuscisse Lei, oh musa ispiratrice, a chiedere a lor Signori, di costruire anche una toilette accanto alle baracche, Le saremo perennemente grati.
Nell’attesa di un Suo gentile riscontro e RingrazinadoLa anticipatamente, cogliamo l’occasione per porgerLe i nostri più cordiali saluti.

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Adriano Oteri

Messinese, classe 1985. Perito industriale, con qualche difficoltà nel riconoscere la differenza tra un cacciavite a stella e uno italiano. Nel percorso universitario decide di seguire le sue passioni, laureandosi in Scienze Politiche. Poliedrico ed estroverso, coltiva sin da bambino una passione smodata per la musica e il canto. In campo lavorativo ha ricoperto diversi ruoli, nel ramo amministrativo e legale, in società private e nel settore della Pubblica Amministrazione. Ad oggi si occupa di selezione del personale e vive fuori Messina. Fermo sostenitore dello Stato di Diritto, per Scirokko scriverà nella rubrica #ilGiuda dedicata ad inchieste, temi sociali e attualità.
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