Una famiglia è troppa (…e due sono poche) | scirokko.it

Il Family Day è quel giorno in cui Pier Ferdinando Casini, sposato, divorziato, risposato, ridivorziato con due figli dalla prima moglie, due figli dalla seconda, tradita con la colf rumena, ti spiega che i gay e le lesbiche non possono sposarsi perché bisogna difendere la famiglia tradizionale. Quella composta da un uomo e una donna, che potremmo chiamare anche Alessandra e Mauro.
Poniamo il caso che Alessandra in giovane età abbia posato mezza nuda sulle copertine di play boy, che abbia avuto un passato da soubrette fallita a un certo punto incontra Mauro e si sposa. Alessandra diventa una donna seria. Si candida in politica e fa le feci, pardon le veci, del nonno Benito. Ma la tv rimane sempre il suo grande amore. Ospite onnipresente dei salotti televisivi, paladina dei sani principi fascisti, al punto di urlare “meglio fascista che frocio”, in seconda serata su Rai 1. La stessa Rai per la quale tutti dobbiamo pagare il canone. Alessandra è una fervente sostenitrice della famiglia tradizionale. Lo fa per i suoi figli, avuti dal matrimonio con Mauro e per l’elettorato che rappresenta; Alleanza Sociale alle politiche del 2006 raggiunge un sorprendente 0,6% ma successivamente, in cambio dell’ennesima poltrona, si fonde al PDL e passa la paura. Tra un ospitata e l’altra Alessandra, ha anche il tempo di ricoprire un secondo incarico come Consigliere alla Regione Campania. Due stipendi, tanto lavoro, tanta tv, tanto love. Impegnatissima, al punto di non rendersi conto che, qualcosa con Mauro le stava sfuggendo di mano. Un giorno Alessandra si sveglia, legge il giornale e scopre che Mauro, ex capitano della Guardia di finanza, in realtà non aveva del tutto appeso la pistola al chiodo, ma la maneggiava di tanto in tanto, con delle prostitute. Mauro smentisce tutto, si reca dai magistrati e dopo poco tempo si ravvede. In realtà ammette, qualche schioppettata l’aveva pur data. Ma mai avrebbe pensato che le ragazze fossero minorenni, perché nell’annuncio del sito di incontri, l’età riportata era di 19 anni. Nonostante la sua buona fede, viene indagato per favoreggiamento alla prostituzione minorile e infine patteggia.
Si troverà a pagare una multa di 1800€ e dovrà scontare un anno di reclusione. E qui sorge in me lo sgomento. Come farà Alessandra a partecipare al Family Day senza il compagno della sua vita, del quale prova un amore così forte, al punto di non riuscire a cacciarlo di casa perché è il padre dei suo figli? Alessandra è confusa, non ricorda che una persona adulta che va a letto con delle ragazze minorenni prima di essere un uomo/marito/padre è un pedofilo. Alessandra non sa che quest’uomo potrebbe danneggiare in primis l’equilibro dei suoi stessi figli. E continua per la sua strada.
Quello che possiamo augurarci e che qualcuno al Family Day le parli. Ovvio, sperando che non sia un prete, perché sappiamo come una parte del clero sia indifferente a questo argomento. Nel caso in cui però non dovesse andare è giusto che le facciamo aprire gli occhi spiegandole che la famiglia è quel posto dove c’è amore. Dove c’è rispetto, condivisione, lealtà, quotidianità. La famiglia è fatta da persone, indipendentemente dal loro sesso, che lavorano, si spaccano la schiena, pagano le tasse (anche l’8 per mille) e che magari portano a scuola i figli del compagno/a.
Riconoscere dei diritti, che la stessa Europa ci chiede, a una parte della popolazione, non implica la restrizione di diritti altrui. Se, e dico se, dovesse effettivamente passare il ddl Cirinnà, Alessandra e Mauro potranno comunque continuare a stare insieme, con il bene placet di tutta la comunità. Perché non è detto che Alessandra non decida di perdonare Mauro e a quel punto noi potremmo decidere di perdonare lei.

E così sia.

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