Il mondo non è ancora in grado di accettare la donna del nuovo millennio.

Qualche giorno fa leggo una storia. A Perranporth, in Cornovaglia, si tiene una una gara di sculture di sabbia alla quale partecipa un gruppo di agenti di polizia. La scena raffigura una donna con una paletta conficcata nella schiena, isolata dal resto della spiaggia con del nastro. L’idea è quella di simulare un delitto. La scultura vince il primo premio tra le polemiche di qualcuno che ritiene che l’opera banalizzi un problema molto grave.

La violenza sulle donne è un problema molto grave. La violenza è ignoranza, inadeguatezza, è un complesso di inferiorità, è quell’incapacità di accettare un NO. Un NO detto da una donna che ha capito, ha scelto, ha deciso di dire basta. Quella negazione le costerà la vita. o dell’acido sulla faccia, o una serie di coltellate sulla schiena o non so cosa. E’ orribile. La colpa è dell’emancipazione femminile (!). Rabbrividisco quando sento queste parole. Quando sento dire che le donne si sono trasformate in super uomini che pensano alla carriera e a stesse. Sara di Petrantonio non ce l’ha avuto il tempo di emanciparsi perchè è stata strangolata e bruciata viva dal suo ex-fidanzato respinto,  pur avendo chiesto aiuto alle auto che passavano, non è stata soccorsa da nessuno. Roba da medioevo.

Perciò mi rivolgo alle donne, a quelle donne che stanno crescendo un figlio. Visto che millenni di storia (e di storie) non sono serviti a nulla, insegnate ai vostri figli maschi ad accettare un NO da parte di una donna, insegnategli la rassegnazione, l’empatia, il rispetto, la ragione, soprattutto nei confronti di una donna. E insegnate alle vostre figlie femmine che questo mondo non è ancora in grado di accettare la nostra emancipazione. Insegnatele a preoccuparsi di se stesse.

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