La noia, beh la noia le ha messo le gambe,
le sue gambe, le sue belle gambe
sottili lisce bianche vellutate
le ha messo le gambe sulle mie
gambe la noia e le ha fatto muovere
i piedini davvero poco abbronzati,
li ha fatti dindondare come
campanelline di natale, campanelline
rosse con fiocchettino, per attirare
l’attenzione – come se ce ne fosse bisogno –
ma aveva bisogno di certezze, lei, adesso – che la
noia era un’ottima ragione per
non rimproverare la mia mano, curiosa,
che piano, quatta, un po’ timida,
un po’ spavalda s’inoltrava
verso una meta che è un po’ sfizio e un po’ amore
e un po’, anche se un po’ tanto, mistero –
piacere che al divino riconduce –
eggià la noia, la noia che mette in imbarazzo
cinque anni di volontaria reclusione
in beatitudinolandia, con sogni che crescono
come alberi sui quali sbocciano fiori
dai colori intensi, fiori che abbagliano
e stendono e prendono a schiaffi ogni
tentativo di risalita dal pozzo della
coscienza intorpidita dalla beatitudine suddetta, fiori che drogano
droghe che fioriscono; siamo sicuri che oggi
l’oggi delle montagne russe, della fama nazio-internazionale
e degli yacht a due e pure a tre piani, l’oggi della super moda,
dei gelati al gusto puffo e delle pasticche di ecstasi, l’oggi degli i-phone
l’oggi del globalizzato globo globalizzante, delle opportunità,
delle evenienze, ci riesca una passeggiata
mano nella mano, ci riesca una promessa in ginocchio
a farti andare a letto con lo stomaco
sazio? O che sopraggiunga la noia – almeno qualche volta – questa
stessa noia che le fa brillare l’occhio e le
arrossa le labbra mordaci e le muove
per mordere con rabbia – si, è rabbia –
cose non precedentemente calcolate che molte
volte sono altre labbra, che la fa urlare
di piacere o di dispiacere, di paura o di
tristezza, di aiuto non so cos’è, perché
è finita con le sue gambe belle sottili
lisce bianche vellutate e aperte
che permettono lo sballo di un arrabbiato
e brutale amplesso con me che passavo
solo per caso da lì, mentre lei era travolta
dall’uragano – terribile – della noia.
In copertina un’opera del pittore Piero Bresciani
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