Nel precedente articolo (Abuso sul minore: l’orco, quasi sempre, è dentro casa) abbiamo affrontato il complesso argomento dell’abuso sul minore che, anche se di primo acchito può ricondurci alla violenza sessuale, in realtà si maschera attraverso così tante forme da risultare di difficile rilevazione. Pensiamo, per esempio, alla patologia delle cure o alla violenza psicologica, sicuramente più “intangibili” rispetto a quella fisica, ma per certi aspetti più dannose – proprio in virtù della loro mancata concretizzazione materiale – che consente a chi le mette in pratica di reiterarle nel tempo e, a chi le subisce, di patirne gli effetti distruttivi sino alla destabilizzazione totale.
L’abuso sessuale sul minore
Partiamo subito dalla sua definizione, che ci consente di muoverci dentro un ambito chiaro e netto. Si tratta della messa in atto di pratiche sessuali da parte di adulti nei confronti di bambini, che si basa su una divergenza di fondo: l’esperienza dell’adulto lo rende consapevole delle sue azioni, mentre l’inconsapevolezza del bambino lo rende parte lesa e, quindi, vittima. Su questo squilibrio di fondo si concentra la violenza, che assume sia una natura fisica che psicologica. Normalmente, le due parti si conoscono, hanno un rapporto emotivo, oppure l’adulto è in una posizione di autorità nei confronti del minore, il che rende quasi un obbligo l’accettazione di simili pratiche. Anche per questo tipo di violenza possiamo dire che gli ambienti a rischio sono quasi sempre i contesti familiari (o contesti conosciuti al bambino) e molto più raramente sono quelli sconosciuti al minore.
Le sue molteplici forme
Le pratiche sessuali che l’adulto mette in campo sono finalizzate a ricevere uno stimolo sessuale. Che questo avvenga attraverso il rapporto sessuale vero e proprio (con o senza la penetrazione) o con la somministrazione di materiale pornografico o con la manifestata nudità (a cui può seguire la masturbazione) poco importa. La violenza sessuale sarà comunque avvenuta e romperà il patto di fedeltà e di fiducia tra il minore e l’adulto, con conseguenze di varia natura sullo sviluppo successivo del bambino. Per semplificare, annoveriamo i tipi di abusi sessuali ai danni dei minori:
- Abuso intrafamiliare
Può essere incestuoso perché può avvenire ad opera di padri, madri, zii, nonni, fratelli, ma anche di conviventi. La relazione incestuosa, proprio perché “protetta” dal contesto domestico, si può reiterare anche per lunghi anni con la connivenza dei familiari. - Abuso extrafamiliare
Può avvenire ad opera di tutte quelle persone che sono esterne al contesto familiare del bambino, ma che sono più o meno conosciute; più raramente accade con persone totalmente sconosciute. - Sfruttamento sessuale
È un tipo di abuso sempre più frequente negli ultimi anni e si esplica nelle forme del turismo sessuale, della prostituzione minorile e della produzione di materiale pedo-pornografico.
La sintomatologia dell’abusato
In qualunque modo la violenza si esplichi, le tracce di quell’evento traumatico devieranno il normale sviluppo del bambino, potendo talvolta portare a quello che, Sàndor Ferenczi prima, e Anna Freud poi, definirono “identificazione con l’aggressore”, processo psicologico attraverso il quale il bambino assimila il modello comportamentale del suo aggressore, per difendersi inconsciamente da una situazione che gli procura angoscia. Non è un caso che, in talune circostanze, l’abusante sia stato un abusato.
Diventa evidente come sotto la voce “abuso sui minori” si celino talmente tante problematiche da rendere la percezione e la rilevazione del fenomeno particolarmente complicata. Prestare attenzione alle sintomatologie del bambino diventa doveroso, essendo la sola chiave di lettura esistente per accedere ad un universo di situazioni non altrimenti accessibili. Annoveriamo, pertanto, alcuni dei segnali che il minore abusato evidenzia:
- Problemi emozionali come improvvisi cambi di umore, sensi di colpa e di ansia, di vergogna, di impotenza, passività, pianti improvvisi;
- Alterazione delle abitudini alimentari (anoressia, bulimia);
- Inadempienza scolastica, assenze scolastiche ingiustificate e crolli del rendimento;
- Tentativi di suicidio, fughe da casa, abuso di sostanze stupefacenti e alcol;
- Fobie, malesseri psicosomatici, atteggiamenti isterici;
- Disturbi del sonno;
- Paura degli adulti o atteggiamento seduttivo, spesso sessualizzato, nei loro confronti;
- Incapacità di stabilire relazioni positive, isolamento sociale;
- Atteggiamenti ribelli, provocatori;
- Enuresi;
- Depressione, malinconia, angoscia, incubi, ossessioni;
- Autolesionismo;
- Masturbazione;
- Confidenze relative all’avere subito avances o abusi sessuali;
- Disegni o atti che suggeriscono la conoscenza di esperienze sessuali inappropriate all’età (in particolare in bambini piccoli);
- Rifiuto delle visite mediche di screening o di spogliarsi per la partecipazione ad attività sportive;
- Promiscuità sessuale, prostituzione, gravidanze precoci (in fase adolescenziale).
Questa sintomatologia è comune a tante altre problematiche, quindi va chiaramente letta in chiave globale e con appositi metodi diagnostici che siano quanto più circoscritti e precisi possibili.
Vi forniamo nuovamente i recapiti utili, predisposti alle emergenze di questo tipo:
Telefono Azzurro: 19696
Emergenza Infanzia: 114
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