Vlad III di Valacchia – La vera storia del Conte Dracula | scirokko.it

Nato dal genio di Bram Stoker il celeberrimo personaggio del Conte Dracula, vampiro più famoso della letteratura, prende la sua ispirazione da Vlad III, conosciuto anche con il patronimico di Vlad Draculea in quanto figlio di Vlad II Dracul, principe di Valacchia nella seconda metà del 1400. Preso il potere alla morte del padre inizia la sua personalissima crociata in appoggio al Papa a difesa del cristianesimo; durante il suo regno Vlad III si distinguerà per la crudeltà delle sue punizioni, la più celebre delle quali quella dell’impalamento, tanto da fargli guadagnare il soprannome di Vlad Țepeș letteralmente “L’ impalatore”; i metodi erano principalmente due: nel migliore dei casi l’asta era ben appuntita, così che il condannato venisse trafitto nell’addome e poi issato in alto, la morte in questi casi era immediata o più raramente sopravveniva in un paio d’ore; nel secondo caso invece, l’asta arrotondata nella cima veniva introdotta nel retto del condannato, anche in questo caso questo veniva issato in alto e il peso stesso della vittima faceva sì che questo venisse lentamente trafitto, in questo caso la morte sopraggiungeva anche dopo giorni di agonia. La particolare crudeltà delle sue azioni fece sì che su Dracula nascessero storie di ogni sorta, qualcuna più accreditata di altre dagli storici.

Si racconta che un cronista in visita dal Vaticano, lamentatosi impudentemente del cattivo odore emanato dalle centinaia di corpi, venne fatto impalare con un’asta particolarmente più alta delle altre, così che il cattivo odore degli altri corpi potesse non raggiungere il suo, o che quando un ambasciatore turco in visita per conto del sultano rifiutò di togliersi il turbante al cospetto del principe perché il gesto sarebbe stato contrario alla sua religione, questi glielo fece inchiodare alla testa, o ancora che quando in sole tre ore fece impalare oltre diecimila persone, non contento del suo operato decise di far cospargere i corpi ancora agonizzanti di miele, così che gli insetti potessero banchettare con la carne delle povere vittime. Ad alimentare infine il mito di “Dracula il vampiro” il fatto che amasse particolarmente impalare le giovani vergini e banchettare con il loro sangue.

Il Sultano Maometto II, tuttavia, stanco degli atteggiamenti criminosi del principe decide di sbarazzarsene e dopo un breve periodo di fuga questi viene catturato ed esiliato vicino Pest, proprio in questa occasione Vlad III pronuncia una frase soggetta a diverse interpretazioni: “Voi mi credete sconfitto maestà, e senza alleati. In realtà ho un alleato molto influente, oserei dire di suprema potenza. Vi consiglierei prudenza perché noi non amiamo perdere”. In molti interpretarono queste parole come l’ammissione di un patto stipulato con Satana, in realtà – ironia della sorte – Vlad III si riferiva al Papa, suo forte alleato, grazie al quale dopo 12 anni di esilio tornerà in libertà per morire poco dopo in circostanze misteriose.

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