Giovanni Ficarra: la mia vita per il canottaggio

Nome: Giovanni

Cognome: Ficarra

Nato a: Messina

Il: 18 giugno 1996

Segni particolari: Campione del Mondo di Canottaggio

Portafortuna: Medaglia d’Oro

Se dovessimo sintetizzare la storia che stiamo per raccontare questi appena citati sono i tratti distintivi del protagonista di oggi. Un giovane 19enne, cresciuto sulle rive dello Stretto, appassionato sin da piccolo di sport e che, nell’arco di pochissimi anni, ha raggiunto le vette più alte dell’agonismo, battendo importanti record e donando alla città, che lo ha sempre supportato, una medaglia, che torna così, dopo quasi venti anni, a splendere di raggi dorati. Per ottenere un risultato talmente eccezionale occorre però fare qualche passo indietro nel tempo, mettere da parte le gioie e le soddisfazioni delle vittorie conquistate e tornare al 2007, quando ancora Giovanni non sapeva cosa avrebbe prospettato il suo futuro.

A dieci anni il nostro campione era un bambino come tanti altri, divideva il suo tempo tra la scuola e i giochi con gli amici. Forse ancora non sapeva che l’Italia ha sempre avuto un ruolo importante nel panorama internazionale del canottaggio: Giovanni era troppo piccolo per conoscere la fama dei fratelli Abbagnale, e probabilmente disconosceva che un altro messinese come lui, Giovanni Calabrese, nel 1997, aveva ottenuto quello che un giorno sarebbe diventato il suo titolo, ovvero campione del mondo. Affinché il primo remo fosse afferrato dalle mani di Giovanni, si dovette attendere la proposta di un vicino di casa della famiglia Ficarra, che suggerì a Giovanni e ai suoi genitori la pratica del canottaggio. Iniziano così quattro anni di duri allenamenti al Club Nautico Peloro. Un lasso di tempo relativamente breve ma del tutto formativo, infatti Giovanni getta le basi per inaugurare la seconda fase dei suoi esordi. Messina, seppur dotata di una “piscina” naturale, ovvero il lago di Ganzirri – in cui è vietato potersi allenare con le canoe – potrebbe ostacolare la carriera e le ambizioni di Giovanni, e così, a malincuore, giunge il momento di cambiare direzione, anzi, città.

A quattordici anni arriva la proposta di trasferimento in Umbria, dove verrà presto “adottato” dal piccolo centro di Piediluco. Periodo difficile quello: il futuro campione del mondo era troppo giovane per salutare la famiglia, l’assenza della mamma si sentiva ogni giorno, allenamenti duri e faticosi e conciliare lo sport con lo studio demoralizzava il suo stato d’animo. Ma è in quei momenti di cedimento che viene fuori il vero carattere: quando la nostalgia si faceva avanti, era proprio lo sport a far ritrovare la forza a quel piccolo uomo, che con grinta e caparbietà ha lottato contro l’inesperienza e le paure di un ragazzino. Saranno le prime vittorie a far capire a Giovanni che la strada che aveva intrapreso era quella giusta. Allenamenti, sudore, dolori, delusioni, lacrime per le sconfitte, e gioia per i numerosi risultati che non tardano ad arrivare. Il 2013 segna l’anno della svolta: il messinese si classifica quarto a Minsk, in Bielorussia, nei Campionati Europei Junior 23. Sempre nel 2013 arriva primo nella Coupe Jeunesse 2013, disputata a Lucerna. E poi a seguire: sesto, nel 2014 a Hazewinkel, nei Campionati Europei Junior; tredicesimo nella competizione Juniors World Championship, tenutasi a Amburgo nel 2014, e finalmente, il 23 luglio del 2015, a Plovdiv, in Bulgaria, Giovanni conquista la medaglia d’Oro nei Campionati Mondiali Under 23, nella specialità del “Due senza pesi leggeri”, in coppia con il compagno di squadra, Lorenzo Gerosa.

Un ragazzo come tanti, verrebbe da dire, ma con la grinta e la maturità di pochi, infatti Giovanni a breve inizierà anche la carriera universitaria, da unire agli allenamenti per le qualificazioni per i prossimi mondiali di canottaggio, che si svolgeranno a Rotterdam. Il prossimo appuntamento per la medaglia d’oro messinese è imminente: il  3 e 4 ottobre a Palermo Giovanni Ficarra disputerà i Campionati del Mare e noi non possiamo che tifare per lui. E quando infine gli chiedo a chi deve il suo successo, con umiltà e una delicata riservatezza risponde da grande uomo, tipico di chi è soprattutto un grande atleta: “al tecnico Alda Cama, alla mia famiglia, alla società Peloro e al Presidente, Giacomo Gaggiotti”. 

Il ritratto di Giovanni nella video-intervista curata dal Direttore.

 

 

Dario Donnina

Dario Donnina

Giornalista trentaquattrenne messinese, laureato prima in Lingue e Letterature Straniere, poi in Metodi e Linguaggi del Giornalismo presso l’Università di Messina. Ha trascorso periodi di studio e lavoro all’estero. Dal 2011 al 2013 coordinatore dell’Hay Festival Segovia, evento internazionale che si svolge ogni settembre a Madrid. Su scirokko.it è sua la firma della rubrica Storie.
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