Dal crimine al servizio sociale. Due immobili confiscati alla mafia diventano consultori gestiti da Arcigay

La città di Messina può sentirsi orgogliosa per un’importante doppia conquista “sociale”, presentata stamani alla Sala Sinopoli del Teatro Vittorio Emanuele. Due strutture, per anni in utilizzo dalle cosche mafiose, sono state ristrutturate e presto diventeranno Centro di Accoglienza e Pronto Soccorso Sociale. Entrambe le sedi, una a Mili e l’altra ad Acqualadroni, saranno gestite dall’Arcigay di Messina.

Alla consegna degli immobili erano presenti il sindaco Accorinti, forte sostenitore del progetto; Rosario Duca, presidente Arcigay “Makwan”; ed inoltre, Flavio Romani, presidente Nazionale Arcigay; il senatore Sergio Lo Giudice e Riccardo Di Salvo, esponente del movimento Lgtb di Sicilia.

I consultori, preme a specificare Rosario Duca, saranno curati da un team di criminologi, psicoterapeuti e avvocati che, attraverso un lavoro di rete, renderanno completi e sicuri i futuri pronto soccorso sociali. Sempre Duca afferma che, sebbene sarà l’Arcigay messinese a gestire il lavoro dei centri, è di estrema importanza specificare che le loro porte non saranno aperte esclusivamente a ragazzi e ragazze omosessuali, ma a chiunque avrà bisogno di sostegno. Si tratta di un servizio innovativo, il primo in Italia, che abbraccerà ogni tipo di difficoltà sociale. Qualunque forma di discriminazione, devianza ed emarginazione, dunque, come il nome “Arcobaleno” lascia intendere.

Dario Donnina

Dario Donnina

Giornalista trentaquattrenne messinese, laureato prima in Lingue e Letterature Straniere, poi in Metodi e Linguaggi del Giornalismo presso l’Università di Messina. Ha trascorso periodi di studio e lavoro all’estero. Dal 2011 al 2013 coordinatore dell’Hay Festival Segovia, evento internazionale che si svolge ogni settembre a Madrid. Su scirokko.it è sua la firma della rubrica Storie.
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