DIECIPERDIECI – LA MOSTRA

Si è conclusa ieri la mostra “DIECIPERDIECI”, ospitata nel foyer del Teatro Vittorio Emanuele, allestita da Spazio Libero Officina Artistica. Dieci per dieci è il formato che hanno utilizzato i cinque artisti per le loro opere. Cinque ‘Bastardi senza gloria’. Così mi piace definirli e so che non si offenderanno Fabio Di Bella, Stefano, Marino, Marco Saija, Orazio Sturniolo e Eugenio Vanfiori. Bastardi i loro strumenti, discostati  dalla forma o dalla grandezza comune, senza gloria in questo senso. Avranno anche quell’altra anche se, in realtà, non so se augurarglielo. Non mi sembrano tipi da popolarità.

Un gomitolone rosso a condurre le esposizioni, si parte dalle foto di Stefano Marino. Bulbi oculari, oc10985285_815873271826356_8152782867644876702_nchi, anche se è riduttivo chiamarli così. Sono espressioni, sguardi, viste, atteggiamenti. Le carte da gioco di Fadibè (Fabio di Bella), mezzo di condivisione e vizio personale, la sua visione esoterica e lo studio quasi ossessivo del Caravaggio: suggestivo. I colori, le luci, le emozioni e le sensazioni che ti riportano bambino, anche se sei il più vile degli uomini nelle Giostre di Eugenio Vanfiori che si  porta dietro l’eredità del semi nomade e l’arte del disincanto. Per un attimo puoi sentirti Pinocchio nel paese dei balocchi, con la paura di diventare un somaro. Uno stato d’animo che può persino distruggerti. Tanto quanto la complessità anticanonica, anarchica e stronza (rubo la terminologia con la quale definisce se stesso) di Orazio Sturniolo. Un video…? Un corto…? Una profezia. «E i suoi teneri affetti sono più abbondanti verso di voi, mentre ricorda l’ubbidienza di tutti voi, come l’abbiate ricevuto con timore e tremore» (Seconda lettera ai Corinzi dell’apostolo Paolo,  versetto 7, 15, ndr).  Supposizioni originali utilizzando fatti come occasioni per discutere i problemi, le relazioni tra Credo, Etica e Morale. E infine i volti di Marco Saija. Quanto mai veri. Non parlo dei lineamenti, dei tratti somatici riprodotti, anzi, prodotti con minuzia. Parlo di quello che non si cela dentro, davanti, dietro quelle che potrebbero apparire come “semplici” maschere. Niente è coperto, solo difeso.

Peccato per chi se l’è persa.

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Ileana Panama

Ileana Panama

Filosofa dallo spirito libero e passionario. Mille difetti e un solo pregio: la caparbietà. Pare che per essere il direttore basti. Non ama le mezze misure, le mezze parole e le mezze stagioni. Onestà intellettuale ed educazione, queste le cose che apprezza negli altri. Profondamente attaccata alle sue radici, è tornata, dopo un lungo vagabondar per restare ma soprattutto per Fare. Imperdibili le sue interviste.
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