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Teatro: DE REVOLUTIONIBUS _ sulla miseria del genere umano

20 Novembre 2015 - 22 Novembre 2015

Reduci dai recentissimi successi di stampa e pubblico a Pisa, Scandicci, Ostia, Giuseppe Carullo e Cristiana Minasi arrivano nella “loro” Messina con l’ultima produzione “DE REVOLUTIONIBUS – SULLA MISERIA DEL GENERE UMANO” su testi originali di Giacomo Leopardi tratti dalle due Operette Morali “Copernico”e “Galantuomo e Mondo”.

Lo spettacolo, vincitore della rassegna Teatri del Sacro 2015, sarà in scena alla Sala Laudamo del Teatro Vittorio Emanuele dal 20 al 22 novembre.

‘Rivoluzione e miseria sono parole che riempiamo d’una natura ambigua e paradossale, nell’unica certezza di volerci aggrappare al teatro, fatto di piccole e povere cose, ma capace di grandissime riflessioni sul potere dell’uomo di ribellarsi e dunque ritrovarsi. Passeggiando con il Maestro della più amara e saggia ironia, ci disperdiamo giocando con scenari che danno largo all’immaginazione, sperando di far scivolare il pubblico nella finestra di questo “oltre” che ancora in vita ci rimane e che può, con i suoi scherzi, renderci partecipi rivoluzionari del Sentimento del Sublime.’ Così parlano dello spettacolo e del profondo lavoro di ricerca che l’ha preceduto Cristiana Minasi e Giuseppe Carullo.I due attori autori, in scena con un improbabile Carro di Tespi, quasi due funamboli, artisti di strada d’altri tempi, raccontano e recitano intorno a una tematica “difficile” trasformandola, seppure con grande rispetto, in un’occasione ironica e divertente di riflessione.Un Leopardi ‘inedito’ in due atti unici definiti dagli autori operetta infelice e per questo morale e operetta immorale e per questo felice.

“Giuseppe Carullo e Cristiana Minasi spingono due carretti dalla ribalta al centro della scena, montano un “teatrino delle marionette” e recitano due operette di Leopardi: Il Copernico e Galantuomo e Mondo. Carretti, teatrino, operette: diminituvi. Il loro De revolutionibus è perciò un lavoro sulla piccolezza: quella della mini-compagnia al cospetto del pachidermico sistema teatrale italiano; quella dell’artista nuovo, che s’accorge dell’ipocrisia operativa e di pensiero dei giganti (o presunti tali) della cultura nostrana; quella che appartiene ad un uomo ed una donna consapevoli della propria debolezza e che si sentono vittima di soprusi e inganni, subiti da Io ipertrofici che dominano la realtà contemporanea. Poco viene mutato dei testi di partenza (qualche taglio di battuta), poco viene aggiunto ( qualche inciso metateatrale o autobiografico): i discorsi sull’immoralità che trionfa mentre la moralità langue inascoltata, offesa e sconfitta, sono di Leopardi e tuttavia diventano – nel corso della messinscena- sempre più l’onesta offerta di sé di questo duo isolano che, al pubblico, mostra così il paradosso veritiero per cui conta poco studiare, essere modesti, cercare di produrre la bellezza mentre vale solo fingere la competenza, gonfiare i propri meriti e darsi al mercimonio d’intelletto. Ne viene una visione poetica e amara assieme, in cui la ridondanza della parola ottocentesca viene ottimamente bilanciata dalla semplicità voluta di scenografia e costumi (Cinzia Muscolino) e dalla gracilità di due corpi umanamente fragile e, al tempo stesso, così ostinati e fieri”. Alessandro Toppi, Hysrtrio

Compagnia Carullo – Minasi
DE REVOLUTIONIBUS – sulla miseria del genere umano

diretto e interpretato da Giuseppe Carullo e Cristiana Minasi
scene e costumi Cinzia Muscolino
scenotecnica Pierino Botto
disegno luci Roberto Bonaventura
assistente alla regia Veronica Zito
produzione Carullo-Minasi e Federgat
ufficio stampa Le staffette
foto Gianmarco Vetrano
ringraziamenti infiniti Giovanna La Maestra, Angelo Tripodo, Simone Carullo.

Dettagli

Inizio:
20 Novembre 2015
Fine:
22 Novembre 2015
Categoria Evento:

Luogo

Sala Laudamo
Via Laudamo - 98122 Messina Me.
Messina, Italia
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