“La Stanza della Nonna”

Sei uomini ed una donna quattro anni fa fondano una band folk-blues: sono Gianluca Fontanaro (voce e kazoo), Claudio D’Iglio (chitarra ritmica e seconda voce), Milko Giuffrida (basso), Dario Giuffrida e Marco D’Arrigo (chitarra elettrica\acustica), Mariachiara Millimaggi (tastiere) e Antonio Ramires (batteria nel disco) in arte “La stanza della Nonna”.

Come vi siete trovati… Cos’è La Stanza della Nonna?
– “Beh, cominciamo col dire che siamo tutti super messinesi! Ci conosciamo, più o meno, da dieci anni e siamo un gruppo variegato. Infatti, alcuni fanno musica come primo lavoro, altri no, ma comunque ognuno di noi nutre una passione per quella strana ed attraente dimensione quale è quella musicale. L’attuale formazione della band non è quella originaria. Come spesso accade, ci sono stati scioglimenti e ritorni, ma poi “per affetto e per stima ci siamo maritati” (risate generali) ed ora siamo quelli che vedete! “La Stanza della Nonna” è prima di tutto una vera stanza di una nonna! Precisamente di quella di due componenti del gruppo. Questi ultimi avevano questo spazio in disuso e cominciarono a pensare di farlo diventare un luogo altro, generatore di idee, progetti anche, e soprattutto, musicali. Da qui ha cominciato a prendere forma la nostra idea musicale, in tutte le sue componenti: membri, nome, genere musicale da suonare.

Poi siete usciti dalla “stanza” e avete cominciato a farvi conoscere aprendo anche i concerti dei Marta sui Tubi e dei Modena City Ramblers…

– “Abbiamo deciso di girare in Sicilia che sosteniamo per come ci è possibile ma siamo anche “passati” per il teatro Valle di Roma, fino ad arrivare a Pisa dove abbiamo avuto il grande piacere di aprire i concerti di queste due brave e famose band!” 

Qual è la vera forza della “stanza della Nonna”?
– “Beh sicuramente la complicità. Ma di base l’amicizia, quindi il rispetto, soprattutto verso le nostre diversità. Fra di noi c’è anche un confronto fra due generazioni, trentenni e la generazione di poco precedente e, dobbiamo dire, che anche questo non si sta rivelando affatto un problema! Probabilmente c’è anche molta consapevolezza in ognuno di noi…”

Per voi, oggi, in particolare in Sicilia e nello specifico a Messina, si può vivere di musica e, più in generale di arte?
– “Si! (rispondono all’unisono e convintamente, ndr). Con impegno e pazienza – tanta pazienza – e deter12299178_742654242544811_5175182267744719894_nminazione innanzitutto. Anche se, quando si ha il desiderio di creare un gruppo inedito, è giusto e fondamentale periodicamente girare per farsi conoscere. Badando ad essere anche molto “social”, cioè stando presenti su tutti quelle piattaforme web che permettono un potente collegamento fra le persone, in primis Facebook, ma non solo.

Cos’è che avete voi per cui la gente dovrebbe riconoscervi e scegliervi?
– “Forse perché facciamo un genere di testi che tende a non creare distacco fra chi li fa e chi li ascolta. Nel senso che cerchiamo di scrivere concetti che parlano di ciò che coinvolge tutti, ma stando attenti a non essere pedanti e a non cadere nella retorica. Per esempio, in “Omicidio sulle giostre” cantiamo l’amore che, però, non è inteso da noi come un amore necessariamente catalogato ma anche come un amore verso quella che è la complessità della vita” 

Che idea avete della figura del giovane cantautore? Spesso viene criticata…
– “Mah, secondo noi invece è una figura che funziona e tanto. Già a partire dalla nostra città, Messina, abbiamo diversi colleghi, cantautori, per esempio Mimì Sterrantino, che stimiamo parecchio che secondo il nostro parere sono di qualità“.

E’ corretto considerarvi un gruppo identitario per noi messinesi e siciliani?
– “Bah, se intendiamo la stanza della nonna come un luogo intimo, intriso di un’atmosfera personale ed anche allegra e considerando che il nostro obbiettivo quando suoniamo è quello di fare festa, allora si, siamo identitari. Un po’ siamo portatori di quello che è lo spirito della nostra terra. E ci fa molto piacere se “arriviamo” così. A Messina attualmente c’è un grande fermento culturale e artistico e la cosa bella è che parte soprattutto da gruppi di giovani, di aperte vedute e sensibili a ciò che li circonda, interessati alla propria identità, alle origini di questa e quindi al contesto territoriale in cui sono inseriti. Nello stesso tempo, alle volte, essi trovano l’opportunità, seppur rara, di interessanti confronti con le generazioni a loro precedenti. Siamo fermamente convinti che in città ci siano diverse realtà artistiche interessanti. Quindi anche noi, come giovani e musicisti, ci sentiamo positivi in questo senso. A nostro avviso è importante sapere di dover essere pazienti, bisogna insistere! Così, a parer nostro, i frutti arriveranno almeno, ce lo auguriamo per tutti!”

Avete appena presentato il vostro album, con l’omonimo titolo, “La Stanza della Nonna”. Programmi?
– “Noi siamo sempre in movimento, se non fisico, mentale! Siamo già a lavoro per creare cose nuove, per organizzare nuovi concerti, magari ristretti, anche con qualche altra band messinese, e magari per suonare nei centri della provincia messinese, quelli più interni…nel frattempo, i nostri fans (abbiamo già ricevuto la nostra prima cover! Da parte di una ragazza che ha fatto una sua personale versione de “La stanza della nonna”, inserendola su youtube… divertentissima!) possono trovarci al Dalek Studio di Messina (nel quartiere Tremonti), dove registriamo e che è un posto gestito da ragazzi super operativi ed aperti ad ospitare non solo “musicisti”, ma anche curiosi… Fanno anche dei “Secret Concerts”, concerti di cinquanta – sessanta persone che si rivelano sempre delle belle occasioni di aggregazione. Volendo, si può abbracciare anche la vita bucolica! (Ridono, ndr). Intorno c’è una campagna con una vista splendida. Alcuni di noi (Gianluca…) vanno anche ad aiutare… noi “Nonni” siamo eclettici!
Inoltre, tra un mese arriveranno i vinili e poi, attraverso Musicraiser, abbiamo avuto la possibilità di registrarci su tutti gli store web europei (Spotify & co.) e così potrete ascoltarci non solo nei concerti, ma anche sul web!”.

facebook.com/lastanzadellanonnamusic/

 

 

 

Laura Faranda

Laura Faranda

Nata a Messina nel 1984. Critica e curatrice di Arte Contemporanea. Anche Dottore di Ricerca in Geografia Umana e Culturale, per questo particolarmente sensibile all'interazione arte/territorio. Ama l’arte ed ogni suo riflesso: dalla tradizione artistica medievale alle espressioni di avanguardia, purché non si cada nel cattivo gusto. Desiderosa di conoscenza, sperimenta spesso i più diversi canali di ricerca. Per scirokko.it cura si occupa di critica d'arte contemporanea e della promozione di nuovi artisti e di eventi culturali messinesi e siciliani.
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