Lillo Messina: “Messina X Messina”

Finalmente dopo anni di desiderosa presenza ed ingiustificata assenza, torna a Messina Lillo Messina (classe 1941), artista messinse trapiantato a Roma, affermatosi negli anni a pieno titolo nel panorama artistico contemporaneo nazionale.
Torna con un’antologica, “Messina X Messina”, al Palacultura, organizzata e realizzata dall’associazione Team Project nell’ambito del progetto “Le Scalinate dell’arte” con a capo Giovanni Lucentini, curata dallo storico e critico d’arte Mosè Previti.
Una restituzione per i Messinesi di identità, di senso di amore per la propria terra ed anche un’occasione di riflessione sulle contraddizioni che da sempre affliggono la Sicilia e, nello specifico, la città dello Stretto.
Una mostra che spazia da una prima fase prettamente figurativa arrivando poi ad una iperrealista, approdando ad un’ulteriore fase, quella definitiva, in bilico fra metafisica e surrealismo.
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I temi sono più che mai attuali: il mare, nella specie lo Stretto, la risorsa primaria per la città natale dell’Artista; l’uomo con il suo materialismo, spesso troppo poco sensibile alle esigenze del suolo che occupa; il desiderio di una speranza fra tante brutture da parte di chi ancora nutre amore per la terra natìa.
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In un allestimento gestito magistralmente da Francesca Cannavò, ci si muove in una acuta selezione di opere che, nei primi anni di attività del Pittore, svelano una anima ancora alla ricerca della propria collocazione, inquieta, popolata da incubi in cui protagonisti sono insetti, un potere “nero” della chiesa, dive deformate, uomini – insetti, sogni di vita distrutti e nel contempo speranze… aprendosi poi ad un panorama più definito, in cui il mare e l’isola (siciliana e non) rubano indiscutibilmente la scena ai protagonisti della fase precedente, seppur essi rimangono presenti come un velo.

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Ecco che l’occhio dell’Artista plana, attraverso visioni “a volo d’uccello” su isole frammentate, dove il simbolo non manca mai, si esso un uovo (la vita), un insetto, , un fiore, un tucano, una farfalla, un arnese appuntito, una figura geometrica non finita… o tutti questi elementi insieme; paesaggi in cui alle volte il mare è una meravigliosa distesa d’acqua che si estende verso orizzonti dai vivaci colori, altre volte porta con sé i “trionfi” dell’epoca recente: rifiuti di ogni genere. 13240581_10206493313839480_2216744933933277757_n
Presente anche il mare di Lampedusa, in cui i rifiuti richiamano in modo inquietante la tragedia contemporanea dei tanti uomini che, dal luogo natìo che li ha traditi, vedono in quel mare ed in quella terra la loro ultima speranza di salvezza.
Una simbolica contraddizione ma anche segno di speranza (sempre evidente nell’Artista, come pure dimostra la sua presenza oggi a Messina) è la vivacità dei colori usati , accostati sublimamente: il viola con il giallo, il verde oliva con il blu, il fucsia con il celeste, il nero, il bianco ed attorno a questi mille sfumature di altre tinte. La pennellata è sicura e sapiente. L’immagine è precisa, alle volte come fotografica; cattura completamente lo spettatore, catapultandolo all’interno del proprio paesaggio esteriore ed interiore.

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Lillo Messina prende per mano colui che osserva le sue opere e gli propone di seguirlo nel suo viaggio per i sentieri della sua anima e della sua terra.

Fino al 26 Giugno.
Ingresso gratuito.

Giorno di chiusura: lunedì.
Orario di apertura: 9.00 – 13.00; 16.00 – 20.00

Laura Faranda

Laura Faranda

Nata a Messina nel 1984. Critica e curatrice di Arte Contemporanea. Anche Dottore di Ricerca in Geografia Umana e Culturale, per questo particolarmente sensibile all'interazione arte/territorio. Ama l’arte ed ogni suo riflesso: dalla tradizione artistica medievale alle espressioni di avanguardia, purché non si cada nel cattivo gusto. Desiderosa di conoscenza, sperimenta spesso i più diversi canali di ricerca. Per scirokko.it cura si occupa di critica d'arte contemporanea e della promozione di nuovi artisti e di eventi culturali messinesi e siciliani.
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