Un’idea originale quella di Gaspare Balsamo, considerato uno degli artisti più interessanti nel panorama teatrale italiano: raccontare attraverso una surreale ricostruzione temporale, in modo informale, divertente ed avanguardistico, una mitica e colorata Sicilia attraverso la storia di due eroi (uno del romanzo, l’altro della leggenda), Don Chisciotte e Colapesce. Due personaggi, catapultati in terra siciliana, tanto diversi, ma accomunati dal fantastico, dall’essere fuori da schemi tradizionali. E fuori da schemi tradizionali è stata anche la performance di Balsamo. Vestito “casual” e senza scenografia, con piena padronanza di sè, del proprio corpo, della propria voce, fra magistrale gestualità, arte del “cunto”, tarantelle, ha dato vita ai due personaggi. Ecco che una mano diventa un “pappagallo indovino” che, nell’osteria messinese del suo padrone, comincia a raccontare agli avventori le straordinarie vicende dei due eroi. Ecco che un uomo (Balsamo) in un attimo si trasforma in uno strampalato cavaliere (Don Chisciotte) e l’attimo dopo in un giovane con coda di pesce (Colapesce – Nicola da Messina), che la leggenda siciliana vede dominare gli abissi marini tenendo in equilibrio la nostra isola. Uno spettacolo che è stato un viaggio pieno di contaminazioni e malinconie del Sud, esempio del teatro della migliore specie.
Lo spettacolo è inserito nel progetto “Laudamo in città” ed organizzato dalla compagnia DAF – Teatro dell’ Esatta Fantasia.
articolo incisivo non ho visto lo spettacolo ma la attenta e originale descrizione mi ha indotto a credere di aver perso un’occasione
Complimenti per avere espresso con efficace sintesi l’essenza dello spettacolo che anch’io ho molto apprezzato ed anche per avere evidenziato il collegamento dei due eroi con la nostra Sicilia.