La storia al femminile: chi erano Dina e Clarenza?

Molte sono le storie ambientate nella città dello Stretto, altrettanti sono i personaggi legati ad essa. Tuttavia quella di Dina e Clarenza è una storia degna di nota, che non tutti i messinesi conoscono. Chi erano? E cosa rappresentano? Per saperlo, è necessario fare un passo – un grande passo – indietro nel tempo, precisamente nel 1282. Messina era stata assediata dagli Angioini, ma nonostante gli ingenti danni provocati dagli aggressori, l’energica resistenza della popolazione civile ebbe la meglio. Per dare agli uomini – stremati dalle lunghe battaglie – una tregua di riposo, la notte seguente all’assedio due dame messinesi, Dina e Clarenza, prestarono il loro servizio montando la guardia sui bastioni della città. Approfittando dell’occasione offerta dalle tenebre, gli Angioini tentarono nuovamente l’assalto. La reazione fu immediata: Dina fece rotolare giù delle pietre al fine di rallentare l’avanzata nemica, mentre Clarenza fece suonare le campane del Duomo per dare l’allarme. Grazie al loro prezioso ausilio e alla loro difesa, la città fu tratta in salvo. Le due eroiche donne diventarono così simboli del coraggio e della devozione dei civili messinesi verso la propria città, nonché emblematiche figure di un’antica tradizione di ribellione e patriottismo. Oggi due statue raffiguranti Dina e Clarenza, sensibilmente simili a due angeli custodi, osservano e proteggono dall’alto del campanile del Duomo la loro amata Messina.

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