Si usa dire “la carne è debole”. E la frase si riferisce al fatto che è molto difficile non cedere alle tentazioni carnali. Lo stesso aggettivo, debole, si utilizza per “intendere” una donna. Le tentazioni della carne sono equiparate a quelle di una persona, nello specifico di una persona di sesso femminile.
Secondo voi, possiamo parlare in questi termini alla tassista che sabato è stata violentata, derubata e malmenata mentre stava accompagnando il suo cliente a destinazione, in pratica mentre stava lavorando? Possiamo spiegarle che “Oh! Bella mia! La carne è debole!” Perché il cliente in questione, un ragazzo di 31 anni, ha aggredito sferrando un pugno sul naso alla signora, e ha giustificato tutto il fatto dicendo che “è stato un raptus”. Nonostante lei abbia persino cercato di difendersi. Forse dimostrandogli di non essere poi così debole, o forse lo stesso raptus lo ha avuto lei pensando che ci avrebbe pure rimesso la pelle.
Quando poi ogni tanto ricacciano fuori i soliti e inutili discorsi che riguardano la parità tra un uomo e una donna, a me, viene da vomitare. Scusate la terminologia ma la cronaca quotidiana risponde a tutti quei bei discorsi. Secondo voi questa signora potrà senza conseguenze tornare a lavorare senza paura, da qualcuno ho persino sentito dire (e non riporto la volgarità della frase): “Ma le ha chiesto solo un rapporto orale!” Chiesto? Se mi tiri per i capelli, mi sferzi un pugno sul naso, mi rubi l’incasso e scappi, forse questa amara discussione ce la saremmo pure evitata.
Chi commette un crimine contro una donna, commette un crimine contro l’umanità.
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