Pasta, Pizza, mandolino e …Mafia. Questo è il luogo comune, lo stereotipo con cui siamo continuamente additati nell’immaginario comune. Parlo di noi italiani. E come noi italiani siamo (ancora!) queste cose e i rumeni sono (ancora!) considerati ladri e così gli albanesi assassini, i cinesi instancabili lavoratori, gli arabi terroristi. Ma quanto sono tristi queste considerazioni ma soprattutto noiose?
E’ vero che il luogo in cui nasciamo, cresciamo, viviamo, il contesto sociale, economico, politico, possibilmente anche il clima, influenzano notevolmente la nostra vita. Ma credo altresì che abbiamo un grande strumento a nostra disposizione che sia in grado di annullare tutto il resto: la conoscenza. Non parlo solo di cultura che ritengo sia una forma ancora più alta ma che forse non tutti possono “permettersi”, la conoscenza riempie una sfera più ampia. La conoscenza è il buon senso, infatti è proprio nella forma più becera dell’ignoranza che spesso si rintanano pregiudizi e conclusioni erronee. La conoscenza è buon senso, è empatia, è rettitudine, è lealtà. Prima di tutto verso se stessi. Chi commette attentati, ruba, uccide, è prima di tutto un ignorante. Lo è perché non ammette e non concede di utilizzare il bene più grande che ci abbiano potuto donare: la parola e la forza che esprime più di un Kalashnikov.
Non siamo tutti mafiosi e non siamo tutti terroristi ma sono soprattutto sicura che non siamo tutti prepotenti e che il buon senso e l’empatia e la rettitudine e la lealtà sono più forti di un solo sparo. E’ solo una questione di tempo.
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