Il 18 Novembre la Sala Mostre del Teatro Vittorio Emanuele di Messina, nell’ambito della rassegna “R – esistenza d’Artista” (mostre di Arte Contemporanea) curata da Saverio Pugliatti, ha aperto le sue porte alla Mostra “RE – Prima del Bianco”, di Emanuela Ravidà.
Emanuela Ravidà (milazzese, classe 1985), “RE” per maggiore praticità, è un’artista dalla personalità molto particolare, sfaccettata, malinconica ma nel contempo luminosa. Molto giovane per aver conseguito già diversi ed importanti riconoscimenti, ma con una maturità interiore singolare.
Tale maturità la si evince totalmente nelle sue opere in mostra che, a primo acchito senza tanti giri di parole, potrebbero venir espresse semplicemente dicendo “una botta di energia”. E’ proprio all’energia che RE, con la sua arte, mira; quella interiore, “quella che caratterizza tutto ciò che, animato o inanimato, esiste”. Questa sua maturità interiore traspare da una evidente consapevolezza della sua energia e dell’energia di tutte le cose che, una volta identificata e catturata, Lei riesce a trasformarla in arte.
Un’arte, la sua, astratta e concettuale che, alla maniera di Beuys (pittore e scultore tedesco, uno dei suoi punti di riferimento artistici “in assoluto”), riesce ad evocare i significati più profondi della Sua identità e dell’identità di tutto ciò che, in un suo modo particolarissimo, ritrae. Sperimenta, RE; sperimenta nella conoscenza ed anche nella tecnica artistica. Nella realizzazione dei suoi lavori si affida alla sperimentazione degli elementi più vari (gommalacca, impregnanti, alcool, terre, materiali organici), su supporti altrettanto diversi (tavola, tela, legno). Alle volte finisce per far rivivere sotto forma d’arte oggetti altrimenti gettati via (battenti di finestre, per esempio); ma non per uno spirito ecologista, quanto per dargli una nuova luce.
“Prima del bianco”, dunque, è come se fosse “Prima della luce”. Infatti nelle opere di RE, attraverso un travolgente senso di movimento e malinconico lirismo poetico, l’identità dell’opera, sia essa una figura o un paesaggio, emerge pian piano dall’armonica mescolanza degli elementi da lei adottati. Il pensiero si svela. Da buio, diventa opaco, confuso; ecco che ad un certo punto diventa luce, divenendo “Bianco”.
Fino al 29 Novembre 2015.
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