I 4 prodotti tipici siciliani “non siciliani”

Ebbene sì, nonostante siano presenti sull’isola ormai da centinaia d’anni (se non da millenni!), in pochi sanno che alcuni tra i prodotti-simbolo della terra del sole non hanno origini autoctone. Ecco i più famosi!

Agrumi

Il cedro è il primo agrume di cui si abbia notizia: i Romani infatti lo conoscevano già dal primo secolo insieme al suo più illustre parente, il limone. In realtà gli agrumi sono originari del Medio Oriente e vengono portati in Sicilia all’inizio del 900 d.C. per diventare nei secoli successivi la coltivazione più famosa dell’isola e tra i prodotti più conosciuti al mondo.

Pistacchi

Celeberrimi quelli di Bronte che nel 2009 vengono premiati col marchio DOP dall’Unione Europea. I pregiati semi tuttavia provengono dalla Persia: secondo la tradizione la regina di Saba richiedeva che l’intera produzione del regno fosse utilizzata per soddisfare lei e la sua corte.

Mandorle

Utilizzate nella pasticceria siciliana da tempi immemori per la preparazione del latte e delle paste di mandorla esportate in tutto il mondo. La pianta ha però origine in Estremo Oriente (Cina e Giappone) da dove, nel corso dei secoli, è stata esportata fino ad approdare in Grecia e nel Mediterraneo (da cui il nome di noce greca). Secondo la leggenda l’albero nacque dal sangue di Cibele, dea greca della natura, che ogni anno preannunciava la stagione primaverile con la sua fioritura.

Fichi d’India

Immancabile in qualsiasi cartolina del paesaggio dell’isola, il fico d’india è originario dell’America Centrale da dove venne portato in seguito ai viaggi di Colombo. Trovato un habitat perfetto grazie al clima secco della Sicilia, la pianta venne utilizzata da subito non solo per il frutto particolarmente ricco d’acqua ma anche per l’allevamento della cocciniglia, insetto da cui si ricavava un colorante naturale.

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