Non so se vi è mai capitato di chiedervi dove andiamo. Intorno a me spesso vedo volti turbati, frenetici, isterici e angosciati. Abbiamo tutti fretta di andare da qualche parte, di dover arrivare in tempo in qualche luogo. In una città dove pare che di lavoro non ce ne sia (e la benzina ha raggiunto costi esorbitanti), dove tutti lamentiamo la mancanza di tutto, dove andiamo? I negozi sono vuoti, le file alla posta non si fanno più, in un mondo in cui l’era digitale ha cambiato il modo di fare le cose, il male del mondo sembrano essere gli adolescenti. Non sanno valutare i pericoli, fanno tardi la sera, sono egoisti, irrequieti, maleducati, si vestono in modo orribile.
Secondo una ricerca scientifica, il nostro successo, come esseri umani, si fonda sull’intelligenza sociale e sulla capacità di adattarci alle specificità dell’ambiente in cui viviamo e questo è il dominio della corteccia frontale. La maturazione invece non segue la stessa strada. Questo squilibrio porta a vivere le emozioni in maniera più intensa. Quante volte avete sentito dire ad un adulto che ha vissuto emozioni, spesso legate ai sentimenti, che non provava da quando era adolescente. Questa affermazione spiega tutto. Un adolescente vive le emozioni in maniera più forte. Con la stessa intensità con la quale imparerà a valutare il mondo sociale, si inventerà una nuova forma d’arte, lotterà per deporre un dittatore, aiuterà chi ne ha bisogno, scoprirà nuove leggi della fisica o non so che altro ma soprattutto si convincerà che tutte le forze della storia convergeranno per rendere questo momento di pericoli e promesse il più importante di tutti. Difendetela. E’ quanto di più caro e necessario abbiate. Che poi, “noi adulti”, non è che siamo tutta sta maturità.
Buona adolescenza.
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