La pentola a pressione

La pentola a pressione è un prezioso alleato in cucina, questo utensile permette una cottura veloce grazie al fatto che riesce a raggiungere alte temperature al suo interno. Insieme al risparmio di tempo viene ridotto anche il consumo di energia e gas ed ha anche il vantaggio di conservare le sostanze nutritive degli alimenti.

Già in antichità venivano usati ad Alessandria d’Egitto dei sistemi primitivi similii alla cottura a pressione, ma sua nascita la dobbiamo al prototipo inventato da Denis Papin nel 1679, si chiamava digesteur e non ebbe però nessun successo commerciale, ma fu importante perché è stata la base da cui Papin partì per l’idea del motore a vapore.

Nel 1927, la ditta tedesca Silit commercializzò un suo modello, ma soltanto dopo la seconda guerra mondiale si diffuse questo metodo di cottura, invece in Francia fu la  ditta SEB a brevettare un modello più all’avanguardia ed a far diventare questo metodo di cottura molto usato negli anni ’60 e ’70 e dopo una pausa adesso sta tornando nuovamente di moda.

Ma come funziona?

2L’idea della pentola a pressione si basa sul fatto che il punto di ebollizione dell’acqua varia in funzione della pressione. In alta montagna, dove la pressione atmosferica è minore rispetto a quella a livello del mare, l’acqua arriva a bollire a temperature inferiori ai 100 °C, mentre se la pressione è sopra la media, saranno necessarie temperature superiori.

Una pentola tradizionale arriva ad un massimo di 100 °C e quando bolle l’acqua evapora sottraendo calore alla pentola, anche utilizzando un coperchio si potranno ridurre le perdite di calore, ma non porterà mai ad un innalzamento della temperatura.

Mentre la pentola a pressione riesce a bloccare la fuoriuscita di vapore e l’acqua al suo interno raggiunge una temperatura di 120°C, ma anche di più, per questo motivo le pietanze potranno cuocersi in tempi considerevolmente ridotti. 

La pentola a pressione è sicura?

3Molti non utilizzano questa pentola per la paura che possa scoppiare come una bomba, ma questi timori sono in realtà infondati, il rischio è molto raro,  in quanto le pentole a pressione devono sottostare ad una rigida normativa dell’unione europea e l’indicazione UNI EN 12778 riportata sulla confezione,  ma chiaramente è consigliabile una pentola a pressione non vecchissima e bisogna utilizzarla in modo corretto seguendo le regole indicate sul libretto di istruzioni fornite dal produttore.

Sulla pentola a pressione vi è una valvola di sfogo,  che raggiunta una certa pressione all’interno della pentola dal forellino viene liberato il vapore in eccesso e questo evita che la pentola a pressione si trasformi in una sorta di bomba, questo fenomeno crea il tipico borbottio e gorgoglio della pentola, quindi una particolare attenzione va infine posta alla manutenzione e alla pulizia di valvola ed alle guarnizioni.

Possiamo inoltre consigliare di non riempire troppo la pentola affinché il cibo non ostruisca la valvola di sicurezza, oltre il limite evidenziato da un segno contenuto all’interno. Aprire la pentola solamente quando il sibilo è scomparso, cioè  quando la pressione all’interno è uguale a quella esterna.

Ridurre al minimo la fiamma appena la pentola raggiunge la pressione massima.

Non  introdurre cibi avvolti in carta o tela che potrebbero ostacolare la fuoriuscita del vapore attraverso la valvola di sicurezza,

Calcolare il tempo di cottura delle ricette dal momento in cui la pentola raggiunge la massima pressione.

Istruzioni per l’uso della pentola a pressione:

4Riempire la pentola fino ai 2/3 della sua altezza ma non di più e mettere gli alimenti al suo interno.  Chiudere bene la pentola e metterla su fuoco alto, appena la valvola regolatrice permette al vapore di fuoriuscire, quindi avvertite il famosi fischio, abbassare il fuoco e cominciare a contare il tempo di cottura.

Terminato il tempo di cottura spegnere il fuoco e far scendere la pressione togliendo il tappo e facendo uscire il vapore, solo allora si può togliere il coperchio.

Aspettare che la pentola raffreddi.

Vantaggi e svantaggi

5Come abbiamo già detto il vantaggio principale di questo tipo di cottura sta nel risparmio di tempo e consumi di energia e nella conservazione delle sostanze nutritive.

Diffidate invece di chi pretende di cucinare qualunque ricetta in pentola a pressione, questo è uno dei svantaggi della cottura a pressione, dato che non tutti i cibi possono esser preparati con questo metodo.

 I cibi più adatti e consigliati sono cereali e legumi, patate,  spezzatini e bolliti, pesci, specialmente quelli duri come il polpo.

A questo punto non mi resta che segnalarvi una ricetta che prevede questo metodo di cottura, ho pensato Il polpo con le patate,  classico che non passa mai di moda.

Ricetta per l’insalata di polpo con le patate:

polpopatatePer 4 persone

  • 1 polpo di circa 1, 5 kg
  • 1 kg di patate
  • 1 cipolla
  • 2 carote
  • Scorza di mezzo limone (non trattato)
  • 3 foglie di alloro
  • q.b. prezzemolo
  • q.b. sale, pepe (o peperoncino)
  • q.b. olio extra vergine d’oliva

Lavare il polpo e cucinarlo nella pentola a pressione, mettere il polpo in pentola insieme a tre foglie di alloro, due carote e una cipolla, versare l’acqua nella pentola da oltrepassare il polpo di due dita, ma sempre mantenendo il limite di sicurezza che viene segnato dalla pentola.

Porre la pentola a pressione sul fuoco e lasciate cuocere il polpo calcolando 30 minuti dal fischio della pentola.

Finita la cottura dopo aver rispettato i tempi di apertura della pentola pressione, prelevare  il polpo e le verdure dalla pentola lasciando nella pentola solo l’acqua di cottura.

Sbucciare le patate, tagliatele a pezzi, mettete in una pentola normale ed aggiungete l’acqua di cottura del polpo con la scorza di limone, cuocere per circa 25 minuti.

Tagliate il polpo a pezzettini e mettetelo in una insalatiera insieme alle patate scolate, condire con sale, pepe ed abbondante olio extravergine d’oliva, se volete in base ai vostri gusti potete unire un poco aceto di vino bianco, succo di limone e peperoncino.

Finire con una spolverata di prezzemolo tritato.

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