La nostra vita corre in un flusso di notizie e informazioni. Siamo letteralmente bombardati da immagini, scoop, inchieste e scandali, gossip e bufale e, la stampa, è lo strumento per eccellenza nella estensione del concetto di opinione. Sui giornali si consumano dibattiti e discussioni, si agitano polemiche, diatribe, questioni, morali e non, si acclamano vincitori, si muovono idee, giudizi e pensieri. Tutti avvalorati dal concetto di libertà di stampa e di opinione.
Questa passionaccia che mi porto dentro da quando sono nata, il giornalismo, l’ho sempre affrontata con vocazione. Ma la vocazione a un certo punto non basta. Perché a un certo punto, devi scegliere. Devi scegliere da quale parte stare, devi prendere una strada, una linea da seguire, una direzione.
Qualche giorno fa il presidente degli Stati Uniti convoca la stampa e diffonde un messaggio di condoglianze e di scuse per l’uccisione del cooperante italiano (siciliano) Giovanni Lo Porto. Barack Obama si è assunto “la piena responsabilità di tutte le attività di anti-terrorismo” che hanno provocato la morte di innocenti. Il presidente Usa dice di “non potere immaginare (lo credo bene) il dolore che stanno provando le famiglie dei due ostaggi uccisi nel raid americano” (Lo Porto non è l’unico, c’era anche l’americano Warren Weinstein).”Capisco che non ci sono parole che possano bastare per riempire le loro perdite. So che non c’è niente che possa dire o fare per alleviare il loro dolore”. Per questo il capo della Casa Bianca ha porto “le più profonde scuse”. L’intelligence non sapeva.
Non sapeva???! Ecco che la passionaccia deve trovare una direzione che muoverà altrettante valutazioni. Ma che intelligence è se non sapeva? Assurdo e quanto mai contraddittorio. Oppure si potrebbe semplicemente pensare sommessamente che Obama, con molta umiltà, ha chiesto scusa. Si, con la stessa umiltà con la quale io chiederei scusa a un amico per essere mancata ad un appuntamento. E ancora si aprirebbero mille altri scenari dettati dall’importanza che hanno una serie di parole messe una dietro l’altra.
Le parole sono importanti.
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