Vi siete chiesti, qualche volta, perché si riesce a stare in equilibrio su una bicicletta quando la si pedala e non quando si sta fermi?
Muovendo i pedali si crea l’effetto giroscopio, un dispositivo fisico rotante che tende a mantenere il suo asse di rotazione: nello specifico, le ruote della bicicletta, girando sul loro asse di rotazione, mantengono costante il piano su cui ruotano, permettendo così alla bicicletta di rimanere perpendicolare sulla strada e di non perdere l’equilibrio.
A questo punto vi chiederete perché, allora, ci sono persone che non sanno andare in bicicletta.
L’effetto giroscopio, da solo, non basta infatti a mantenere l’equilibrio; i piccoli movimenti che vengono compiuti col manubrio servono a compensare le inclinazioni che la bicicletta, inesorabilmente, compie. Ne deriva che la traiettoria che facciamo su una bicicletta in movimento non è mai retta, ma è caratterizzata da impercettibili e numerosissime curve, che ci servono per contrastare la perdita di equilibrio in cui è facile incappare se si rallenta di molto la velocità e se non si usa bene il manubrio.
A questo punto, citare Einstein è quasi doveroso:
«La vita è come andare in bicicletta. Per mantenere l’equilibrio devi muoverti».
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